Circa 13.000 famiglie della Val Venosta hanno ricevuto nei giorni scorsi una lettera informativa su uno studio di popolazione che coinvolgerà la valle nei prossimi anni, con la prospettiva futura di allargarsi a tutto l’Alto Adige. I ricercatori e i medici che hanno promosso lo studio CHRIS intendono tracciare un quadro completo delle condizioni di salute degli altoatesini e studiare le relazioni che legano lo stile di vita e la predisposizione genetica allo sviluppo di malattie comuni, come i disturbi cardiocircolatori e le malattie neurologiche. CHRIS (Cooperative Health Research in South Tyrol) è uno dei primi grandi progetti del nuovo Centro di Biomedicina istituito dall’EURAC e dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige.
Alcuni ne parlano con il medico di famiglia, altri leggono le rubriche sulle riviste, altri ancora si documentano in rete. Di salute non si sa mai abbastanza. E questo vale sia per la gente comune, sia per gli “addetti ai lavori”. Perché malattie come infarto, ictus, diabete sono in forte aumento tra la popolazione? Quanto contano lo stile di vita e l’ambiente in cui viviamo? Anche la nostra predisposizione genetica gioca un ruolo importante? Medici e ricercatori si confrontano ogni giorno con questi interrogativi. Per concentrarsi in modo approfondito sulle malattie più diffuse, le loro cause e i loro fattori di rischio e di protezione, il Centro di Biomedicina nbsp; ha promosso lo studio di popolazione CHRIS.
CHRIS è un programma di ricerca basato sulla raccolta e l’analisi di informazioni, dati e parametri clinici relativi allo stato di salute dei cittadini dell’Alto Adige. I ricercatori studieranno questi dati con l’obiettivo di tracciare un quadro completo delle condizioni di salute della popolazione locale e migliorare la prevenzione, la diagnosi e i trattamenti delle malattie.
Chi vorrà partecipare allo studio, che prevede la sua fase iniziale in Val Venosta, sarà convocato per una visita medica, alcuni esami e un colloquio dettagliato sulla storia medica e sulle sue abitudini. Come parte di un programma di prevenzione, ogni partecipante riceverà un check up sulla sua salute basato sui risultati di questo controllo, con particolare attenzione alle patologie cardiovascolari, neurologiche e metaboliche. Nell’ambito dell’attività di ricerca, i dati e i campioni biologici dei partecipanti saranno conservati, analizzati, e trattati in rigoroso anonimato e nel rispetto delle più avanzate normative in tema di sicurezza e privacy. Per monitorare l’evoluzione degli stati di salute e di malattia la banca dati di CHRIS sarà aggiornata ogni cinque anni, richiamando periodicamente i partecipanti al controllo.
“L’importanza di questo studio va decisamente oltre i confini dell’Alto Adige. CHRIS è strutturato per essere una risorsa di ricerca a lungo termine: i dati raccolti rimarranno infatti a disposizione delle future generazioni e, attraverso i consorzi internazionali di ricerca, saranno studiati ed elaborati insieme ad altri dati, al fine di garantire il progresso continuo della ricerca medica a livello mondiale.” sottolineano Peter Pramstaller, direttore del Centro di Biomedicina e Maurizio Facheris, responsabile scientifico di CHRIS .
Contiamo di sviluppare nuove conoscenze sia nel campo diagnostico che terapeutico; speriamo che molti altoatesini vogliano partecipare perché con un numero consistente e rappresentativo di partecipanti, otterremo risultati molto significativi”, concludono i due medici dell’EURAC.